volontà
[vo-lon-tà]
ant. voluntà,
voluntade,
voluntate
s.f. inv.
1 Capacità dell'uomo di prendere con consapevolezza una decisione per la realizzazione di un determinato scopo, adeguando a esso il proprio comportamento: possedere una volontà inflessibile, indomabile, ferrea, ferma, intransigente; essere dotato di scarsa, debole v.; si è rivelato privo di v.
‖ Forza di volontà, impegno, tenacia, caparbietà
2 Atto del volere che traduce una decisione, un bisogno, un desiderio: è partito di sua spontanea v.; nessuno ha forzato la sua v.
‖ A mia, tua, sua volontà, secondo il mio, tuo, suo volere
‖ A volontà, a piacere, senza alcun limite: bere a v.
3 Buona o cattiva disposizione d'animo a fare qualcosa: si applica nello studio con molta v.; non mette nessuna v. nel suo lavoro
‖ Buona volontà, impegno, capacità e desiderio di applicarsi
‖ Cattiva volontà, mancanza di impegno, tendenza a eludere i propri doveri o a eseguirli malvolentieri
‖ Uomini di buona volontà, volti alla pace, alla riconciliazione
4 estens. Ciò che è oggetto del volere: lasciamo che sia fatta la v. di Dio; seguimmo la sua v.
‖ Le ultime volontà, le disposizioni testamentarie
5 DIR Vizio di volontà, ciascuno di quei caratteri, quali l'errore, la violenza e il dolo, che privano di ogni ragionevole fondamento l'atto voluto
6 FILOS Volontà generale, secondo J.J. Rousseau, capacità da parte del popolo di esprimere nel suo insieme la tendenza all'interesse comune, su cui si fonda la teoria della sovranità popolare
‖ Volontà di potenza, per F.W. Nietzsche, sforzo compiuto dall'individuo per affermarsi al di là di ogni ostacolo, che lo spinge ad elevarsi al di sopra della morale comune
7 LING Verbi di volontà, quelli che esprimono il concetto e l'azione del volere
8 ant. Desiderio, voglia, capriccio
‖ Passione, desiderio sessuale