voglia
[vò-glia]
s.f. (pl. -glie)
1 Desiderio di qualcosa, spec. intenso, improvviso e momentaneo: ho v. di un bicchiere di acqua gelata; v. di cantare, di ballare, di piangere; non ho nessuna v. di uscire; mi vien v. di darti uno schiaffo
‖ Far venire voglia, la voglia, stimolare il desiderio: quella torta fa venir v. di mangiarla
‖ Levarsi, cavarsi, togliersi la voglia, appagare un desiderio o farselo passare
‖ Patire la voglia di qualcosa, desiderarla, senza poterla ottenere o realizzare
‖ Restare con la voglia in corpo, non riuscire a soddisfare un desiderio
‖ iperb. Morire dalla voglia di fare qualcosa, provare un desiderio intensissimo di farlo
2 Brama, desiderio intenso, spec. rivolto a soddisfare istinti peccaminosi
‖ eufem. Desiderio, stimolo sessuale; concupiscenza: soddisfare le proprie voglie; piegare, indurre qualcuno alle proprie voglie
3 Disposizione, inclinazione, volontà di fare qualcosa: questo ragazzo non ha v. di studiare; oggi non ho v. di far nulla; non ha mai v. di lavorare; hai v. di aiutarmi?
‖ Fare qualcosa contro voglia, di mala voglia, malvolentieri
‖ Di buona voglia, volentieri
‖ A sua voglia, secondo il suo piacere
‖ Stare di buona, di mala voglia, essere di buono o di cattivo animo
‖ fam. (seguito da v. all'inf.) Hai voglia a, rivolto a chi si ostina in un tentativo destinato a fallire: hai v. a correre, tanto non la raggiungerai mai!
| Hai voglia!, certo, sicuro; come no?: posso telefonare? hai v.!
4 pop. Impulso, desiderio improvviso di bere o mangiare determinati alimenti o bevande, attribuito dalla cultura popolare alle donne durante la gravidanza
‖ estens. Macchia, malformazione della cute, spec. angioma, presente nell'individuo fin dalla nascita, che, secondo la tradizione popolare, si formerebbe nel feto per un desiderio insoddisfatto della madre durante la gestazione: una v. di fragola, di vino, di caffellatte
5 ant. o lett. Volontà, volere
‖ dim. vogliétta; voglierèlla; vogliùzza
| pegg. vogliàccia