scottare
[scot-tà-re]
(scòtto)
A
v. tr.
1 Provocare un'ustione più o meno grave con il fuoco o con un calore troppo vivo: con la sigaretta mi hai scottato un braccio; questo sole ti scotterà la schiena
2 fig. Offendere, irritare, addolorare vivamente: le tue parole lo hanno scottato; fui molto scottato da quella critica così severa
3 GASTRON Dare una prima breve cottura a una vivanda: s. la carne, la verdura
‖ SIN. sbollentare
B
v. rifl. e intr. pronom. scottàrsi
1 Riportare un'ustione per contatto diretto con il fuoco o per esposizione a eccessivo calore: attento a non scottarti con i fiammiferi; mi sono scottato con la cioccolata bollente; scottarsi il palato con una bevanda troppo calda
2 fig. Subire un'esperienza dolorosa, spiacevole, deludente: al gioco mi sono già scottato una volta; con quella storia si è davvero scottata
C
v. intr. (aus. avere nel sign. 1, 3 e 4, essere nel sign. 2)
1 Essere molto caldo, emanare un calore tale da provocare un'ustione: il ferro da stiro scotta ancora; il sole oggi scotta; una minestra che scotta
‖ iperb. Avere una temperatura corporea superiore al normale: hai la fronte che scotta; le mie mani scottano
‖ fig. Scottare la terra sotto i piedi, essere ansioso di allontanarsi da un luogo; estens. essere bramoso di fare qualcosa
2 estens. Recare un vivo fastidio, dolore, dispiacere: gli era scottata la sua indifferenza; questo giudizio è scottato più a lui che a me; una critica tanto severa gli scotterà parecchio
3 fig. Essere di grande interesse, appassionare vivamente per importanza, gravità, scabrosità e sim.: problemi, questioni, argomenti che scottano
4 gerg. Riferito a beni di provenienza illecita, essere fonte di preoccupazione in quanto sicuro indice di colpevolezza, di cui ci si deve rapidamente liberare: una refurtiva che scotta