raccomandare
[rac-co-man-dà-re]
(raccomàndo)
A
v. tr.
1 Affidare ad altri persone o cose care, pregando di curarle, custodirle, proteggerle: r. il proprio figlio a un amico fidato; partendo gli raccomandai soprattutto i miei libri e le mie carte
‖ fig. Affidare: r. qualcosa alla memoria
‖ fig. Raccomandare l'anima a Dio, affidarsi al suo aiuto e alla sua misericordia, quando si è in grave pericolo o in punto di morte
2 Intercedere in favore di una persona perché possa ottenere un determinato beneficio: gliel'hanno raccomandato caldamente come un ottimo impiegato; se vuoi trovare lavoro, devi farti r.
‖ Consigliare vivamente: è uno degli alberghi più raccomandati dalle guide turistiche; è una lettura che raccomando a tutti i ragazzi
‖ antifr. Un tipo come quello te lo raccomando!
3 Esortare a fare, a osservare qualcosa: le raccomando la massima puntualità; ass. torna presto, mi raccomando
4 non com. Legare, fissare, assicurare a un sostegno: raccomandò il guinzaglio del cane a un albero
5 BUR Spedire una lettera, un pacco e sim. per raccomandata
B
v. rifl. raccomandàrsi
1 Rivolgersi a qualcuno per avere favore, protezione, aiuto: raccomandarsi a Dio, alla Madonna, a tutti i Santi; mi raccomando a lei, cerchi di aiutarmi; si raccomandava alla pietà dei passanti
2 Affidarsi, contare, fare assegnamento su qualcosa: nella vita devi raccomandarti unicamente alle tue forze
‖ Raccomandarsi alle proprie gambe, scappare
3 Rendersi accetto, gradito e sim. per proprie qualità e meriti: è un giovanotto che si raccomanda da sé, alla prima occhiata