me
A
pron. person. di 1ª pers. sing.
1 Si usa in vari complementi per indicare la persona che parla
‖ Compl. ogg. in luogo del pron. atono mi quando lo si vuole mettere in particolare evidenza: incontrare m. è stata la sua fortuna; prendi m., per esempio; hanno chiamato proprio m.
‖ Compl. ogg. in luogo del pron. atono mi davanti alla particella pronom. ne in posizione sia proclitica sia enclitica: m. ne considera colpevole; ritienimene responsabile
‖ Posposto alle prep. semplici: è venuto con m.; hanno parlato di m.; verrà presto da m.; tra m. e lui c'è ostilità; dallo a m.; è un regalo per m.; in m. non c'è più alcun rancore; puoi contare su di m.
‖ Si rafforza con stesso, medesimo: da m. stesso non vegno Dante; accuso m. medesimo
‖ Posposto a anche, neanche, pure, neppure, nemmeno, perfino: non ha cercato nemmeno m.; prenderanno anche m.; hanno chiamato pure m.; hanno invitato perfino m.
‖ Da me, da solo, senza aiuto altrui: l'ho fatto tutto da m.; a casa mia: venite a cena da m. stasera
‖ Fra me, fra me e me, nel mio intimo, interiormente
‖ Per me, secondo me, a mio parere, a mio giudizio: per m. hai sbagliato; secondo m. dovresti farlo
‖ Per me, quanto a me, per quanto mi riguarda
2 Si usa come soggetto in espressioni esclamative, in espressioni comparative introdotte da come e quanto: povero m.!; m. misero!; ne sanno quanto m.; si veste come m.
‖ Indica la persona che parla, con funzione di predicato nominale, dopo i verbi essere, parere, sembrare, quando il sogg. non sia io: lui non è m.; da lontano sembrava m.
‖ ant., dial. o scherz. Il padrone sono me
3 Si usa come compl. di termine in luogo del pron. atono mi davanti alle forme pronominali lo, la, le, li e davanti alla particella pronom. ne, in posizione sia procl. sia encl.: quando m. lo restituirai?; m. le dette; m. ne disse di tutti i colori; dimmelo; compratemelo
B
come s.m. (solo sing.)
non com. Io:
lo sento nel mio m.