matto1
[màt-to]
A
agg.
1 Che ha perso l'uso della ragione: è diventato m.!; iperb. è diventato m. per la gioia
‖ Andare matto per qualcosa, esserne appassionato
‖ Essere matto da legare, completamente pazzo
‖ Fossi matto!, espressione con cui si dichiara che non si ha alcuna intenzione di fare qualcosa
‖ Ma sei matto?, espressione che si rivolge a chi si comporta in maniera avventata, illogica, assurda
‖ SIN. folle, pazzo
2 estens. Bizzarro, eccentrico: quel ragazzo è un po' m.
‖ Privo di buonsenso, assurdo: atteggiamento m.
‖ Essere una testa matta, una persona stravagante e molto volubile
‖ Tempo matto, estremamente variabile
‖ SIN. balzano
| CON. assennato, posato
3 fig. Molto grande, esagerato: avere un desiderio m. di qualcosa; avere una paura matta
‖ Bene matto, affetto sviscerato, intenso
‖ Spesa matta, eccessiva
4 fig. Falso: gioiello m.
‖ Opaco: argento m.
‖ Carta matta, per la stampa di fotografie non lucide
5 pop., fig. Di parte del corpo inferma, che ha subìto una lesione traumatica: una gamba matta
6 ant. Stanco, spossato
B
avv.
raro Da matto, pazzamente
C
s.m. (f. -ta)
1 Chi è impazzito; chi è privo dell'uso della ragione: agisce come un m.
‖ Roba da matti!, commento riferito a ciò che si ritiene inaccettabile
‖ SIN. folle, pazzo
2 estens. Chi agisce in maniera anomala, stravagante; usato in tono vagamente affettuoso: che ha fatto di nuovo quel m.?
‖ Da matti, moltissimo: mi piace da matti
‖ Dare di, nel matto, compiere stravaganze, assurdità
‖ Gabbia di matti, posto in cui sono concentrate persone rumorose, allegre e strambe
‖ CON. assennato, savio
‖ dim. mattìccio; mattòzzo; matterùllo
| accr. matterellóne
| pegg. mattàccio