lupo
[lù-po]
A
s.m.
1 ZOOL Mammifero carnivoro selvatico appartenente alla famiglia dei Canidi (Canis lupus), con pelame grigio-nerastro, grossa coda, muso acuminato, orecchi dritti, molto vorace
‖ Lupo della prateria, coyote
2 Pelliccia conciata dell'animale omonimo
3 Come simbolo di ferocia, prepotenza, minaccia
‖ Con riferimento alla voracità di tale animale: mangiare come un l.; avere una fame da lupi
‖ Personaggio umanizzato di molte favole, simbolo di crudeltà, di rapacità e di prepotenza: il l. e l'agnello; il l. e la volpe
‖ estens., pop. Spauracchio invocato per mettere paura ai bambini: state buoni altrimenti viene il l.!; il l. ti mangia!
‖ Tempo da lupi, pessimo, burrascoso
‖ pop. Lupo mannaro, licantropo
‖ fig. Gridare al lupo, gridare aiuto per burla
| Finire in bocca al lupo, nella tana del lupo, finire nelle mani di persona ostile
| In bocca al lupo, formula di augurio per chi deve superare una prova
| Provare il morso del lupo, sperimentare le difficoltà della vita
4 MAR Lupo di mare, marinaio esperto
5 MED Lupus
6 TESS Macchina per battere, aprire e pulire i cascami di cotone
7 ST Nell'età romana, specie di rampone a tenaglia che gli assediati calavano dalle mura per aggrappare scale, arieti e altre macchine leggere da guerra
B
come agg. inv.
(posposto al s.) Nella loc.
Cane lupo, pastore tedesco, pastore alsaziano
‖ PROV.
Chi pecora si fa il l. se lo mangia, i deboli hanno sempre la peggio
| PROV.
Il l. perde il pelo ma non il vizio, le cattive abitudini non si perdono mai
| PROV.
L. non mangia l., la gente losca si trova sempre d'accordo nel fare il male
‖
dim. →
lupétto;
lupettìno;
lupicìno;
lupàtto;
lupattèllo;
lupattìno;
lupacchiòtto
|
pegg. lupàccio