i1,
I
s.f. o m. inv.
1 Nona lettera dell'alfabeto italiano con valore di vocale, di semiconsonante e di segno diacritico
‖ Come vocale, i rappresenta la più chiusa delle vocali anteriori o palatali e può essere tonica (mìto, marìto) o atona (miràre, tòpi); quando è tonica, i porta obbligatoriamente l'accento, preferibilmente acuto, sui polisillabi tronchi (così, fuggì), e su alcuni monosillabi, mentre l'uso dell'accento è facoltativo per gli omografi (subìto, sùbito) e raro negli altri casi; la doppia i in sillaba atona delle desinenze dei plurali delle parole terminanti al sing. in io (pincipio-principii) può essere ridotta ad î (principî) o, nell'uso comune, a i semplice (principi)
‖ Come semiconsonante anteriore o palatale, i ricorre unita a vocale diversa da i (fiasco, miele, iodio)
‖ Come segno distintivo o diacritico, i indica la pronuncia palatale di c, g, gl, sc nei gruppi cia, cio, ciu, gio, giu, glia, glie, glio, gliu, scia, scio, sciu (ciabatta, ciocco, ciuco, giacca, gioco, giusto, foglia, moglie, loglio, pagliuzza, scialle, sciopero, sciupare)
‖ Talvolta i compare come lettera muta, priva di valore distintivo, nei gruppi cie, gie, scie, gnia (specie, ciliegie, scienza, disegniamo)
‖ Con valore eufonico, i veniva posta in passato all'inizio di parole comincianti con s impura preceduta da altra parola terminante con consonante (in istoria, per isbaglio)
‖ Mettere i puntini sulle i, precisare qualcosa con pedanteria, o esprimere senza reticenze il proprio parere in merito a una situazione, in riferimento all'uso, diffuso a partire dal XIV sec., di scrivere il puntino soprastante per evitare confusione nella lettura dei manoscritti
2 Si usa come abbreviazione in vari linguaggi specifici
‖ I, nella numerazione romana indica 1
‖ CHIM I, simbolo dello iodio
‖ MAT i, rappresenta l'unità immaginaria