distinguere
[di-stìn-gue-re]
(distìnguo, -gui, -gue, distinguiàmo, distinguéte, distìnguono; distinguévo; distìnsi, distinguésti, distìnse, distinguémmo, distinguéste, distìnsero; distinguerò; congiunt. pres. distìngua, distinguiàmo, distinguiàte, distìnguano; distinguéssi; distinguerèi; distinguènte; distìnto)
A
v. tr.
1 Percepire con l'intelletto la differenza tra cosa e cosa, tra persona e persona, tra evento ed evento, tra valore e valore e sim.: d. il bene dal male, il giusto dall'ingiusto
‖ ass. Precisare, specificare: distinguiamo: una cosa è promettere, un'altra è mantenere
‖ SIN. discernere
2 Percepire con i sensi la differenza tra cosa e cosa, tra persona e persona e sim.: d. il dolce dall'amaro; d. i colori, i sapori, i suoni
‖ Riconoscere con la vista, discernere: è troppo lontano, non lo distinguo; con questo buio non si distingue nulla
‖ SIN. individuare, riconoscere
3 Dividere, suddividere: l'opera è distinta in tre parti
4 Segnare, contrassegnare per rendere riconoscibile: ho distinto ciascun volume con una rilegatura diversa; le vocali toniche vengono distinte mediante l'accento
‖ SIN. contraddistinguere
5 Caratterizzare, rendere identificabile fra altri: ha un aspetto che lo distingue tra mille; la prudenza distingue l'uomo saggio
‖ Evidenziare, far emergere: la sua abilità lo distinse nello svolgimento della prova
‖ SIN. qualificare
B
v. intr. pronom. distìnguersi
1 Differenziarsi, essere riconoscibile: è un uomo che si distingue per l'eccezionale statura
2 Segnalarsi, rendersi ragguardevole: sa distinguersi dappertutto per i suoi modi raffinati
‖ SIN. emergere