alcuno
[al-cù-no]
A
agg. indef. (si tronca sempre in alcun al sing. m. davanti a parole inizianti per vocale, per u semiconsonante, per consonante semplice, per consonante muta seguita da una liquida: alcun altro, alcun uomo, alcun fiore, alcun pretesto; si può troncare davanti a parole inizianti per i semiconsonante, per pn, pr, ps: alcun iugoslavo, alcun psichiatra, alcun pneumatico; non si tronca davanti a parole inizianti per altri gruppi di consonanti, per z e per x; si elide nel sing. f. davanti a parola iniziante per a tonica: alcun'anima; meno comune l'elisione davanti ad altra vocale tonica o ad a atona)
1 al pl. Un numero indeterminato, limitato e circoscritto, di persone o cose: ho visto alcuni amici; mancano alcuni volumi; alcune volte non ti capisco
2 ant. o lett. Qualche: per alcun tempo ho riposato Foscolo
3 Nessuno (in propos. negative): tu l'ami, e non ne hai gioia alcuna Saba
‖ ant. Anche senza la particella negativa: Una donna vedova, del corpo bellissima quanto alcuna altra Boccaccio
4 ant. Un, uno: secondo che si legge in alcun libro della Bibbia Cavalca
B
pron. indef.
1 al pl. Un numero indeterminato, limitato e circoscritto di persone o cose: alcuni ritengono che sia opportuno tacere; ne prenderò alcuni
‖ Anche in funzione correlativa: alcuni uomini sono buoni, alcuni cattivi Savonarola
2 lett. Qualcuno, uno: a. di voi potrebbe stupirsi delle mie parole
3 lett. Nessuno (in propos. negative): non dire ad a. le cose che tu non vuoi che si sappiano Guicciardini