selvaggio
[sel-vàg-gio]
ant. e poet. salvaggio
(pl. m. -gi; f. -gia, pl. -ge)
A
agg.
1 Che vive o cresce nella selva; selvatico: animali selvaggi; la flora selvaggia
2 estens. Di persona, che vive lontano dai centri urbani o dalla civiltà moderna: un popolo s.
‖ Che esprime una cultura primitiva, che si riferisce a gruppi etnici che non sono a conoscenza dei progressi della civiltà moderna: riti selvaggi; una danza selvaggia
‖ Rozzo, rustico: natio borgo s. Leopardi; comportamenti selvaggi
‖ CON. civile, civilizzato
3 estens. Non coltivato, deserto o coperto di vegetazione spontanea: una landa selvaggia
‖ Incolto: capelli selvaggi; barba selvaggia
‖ Orrido, pauroso: un dirupo s.
4 fig. Crudele, disumano, barbaro: un s. omicidio; si scagliò contro di lui con furia selvaggia
‖ Violento, scatenato: gelosia selvaggia; la forza selvaggia del vento spazzò via ogni cosa
5 fig. Che non ubbidisce a regole, che non rispetta norme collettive: speculazione selvaggia; lottizzazioni selvagge
‖ Incontrollato e incontrollabile: inflazione selvaggia
‖ Sciopero selvaggio, senza previo accordo dei sindacati, né regole di autodisciplina; negli anni Sessanta, sciopero che boicottava la produzione industriale sospendendo alternativamente i vari settori della catena di montaggio; dalla fine degli anni Settanta, sciopero di lavoratori addetti ai servizi pubblici, che danneggia non solo il datore di lavoro, ma anche gli utenti del servizio
6 poet. Inesperto, ignaro: la turba che rimase lì, selvaggia / parea del loco Dante
B
s.m. (f. -gia)
1 Chi vive in una società primitiva, lontano dalla civiltà moderna: un accampamento di selvaggi
2 fig. Persona scontrosa, poco socievole
3 FILOS Buon selvaggio, secondo la cultura dell'Illuminismo, la mitica immagine dell'uomo primitivo, libero di vivere un'esistenza felice e non condizionata, in quanto più vicino allo stato di natura e non corrotto dalla civiltà moderna