voi
ant. e poet. vui
A
pron. person. di 2ª pers. pl. m. e f. pop., tosc. (apocopato in vo')
1 Indica le persone a cui ci si rivolge e si usa come soggetto corrispondente al pl. di tu: v. uomini, v. donne; v. siete molto buoni; siete stati v. a telefonare?
‖ In genere omesso quando il v. indica in modo chiaro la persona; sempre espresso per evitare ambiguità con il v. al congiunt. (è convinto che v. siate in errore), in presenza di più soggetti (v. e io partiremo domani), per dare rilievo al soggetto (v. me l'avete detto), nelle contrapposizioni (v. l'avete chiesto, non noi), nelle esclamazioni (beati v.!), nelle comparazioni, preceduto da come e quanto: noi non parliamo come v.; ne sappiamo meno di v.
‖ Sempre espresso quando è rafforzato con stesso, medesimo, anche, nemmeno, proprio, appunto e sim.: v. stessi dovete garantirlo; verrete anche v.; non lo volete nemmeno v.; proprio v. lo credete?; lo diceste appunto v.
‖ Come sogg. si usa con valore impersonale per riferirsi in modo generico a un gruppo di persone o a tutta l'umanità: se v. considerate la situazione; quando v. riflettete su questo
‖ Con valore enfatico, in inizio di frase: v. sì che vi siete divertiti!; v. andate, noi vi aspetteremo qui
‖ Posposto al v. o in fine di frase, evidenzia il sogg. e lo stato in cui si trova, o esprime minaccia più o meno vaga, aspirazione, desiderio: ci penserete v.!; fateglielo vedere v. quello che sapete fare; invitasse voi. alla festa!
‖ Come sogg. si accorda con un nome singolare collettivo: v., razza di delinquenti, ve ne pentirete, ve ne pentirete
‖ Dopo i verbi copulativi essere, sembrare, parere, con valore predicativo: siete v.!; non sembrate più v.
‖ rafforz. Ripetuto all'inizio e alla fine della frase, per dare maggior efficacia a un'affermazione: v. lo avete rovinato, v.
‖ ant., pop. merid. Come forma di cortesia, si usa in sostituzione di tu e te per rivolgersi a una sola persona di sesso maschile o femminile, con lo stesso valore dell'attuale lei, in segno di riguardo o di distacco sul piano sociale: v. qui, ser Brunetto? Dante; baciamo le mani a v. don Calogero
2 Si usa come compl. ogg. corrispondente al pl. di te, in sostituzione della forma vi, quando gli si voglia dare particolare rilievo: sta guardando proprio v.; cercavamo v.; devo accusare v. di questo
3 Si usa come compl. ogg. o compl. di termine in luogo delle forme atone vi e ve, quando gli si voglia dare particolare rilievo: voleva v.; guarda proprio v.; a v. invece non piace, vero?; non lo spiegherò certo a v.!; a v. non darebbe mai il permesso
‖ Anteposto al v. per accentuare un contrasto: v. voleva, non noi; a v. hanno scritto, non a loro
‖ A voi, esclamazione esortativa all'agire, a dimostrare le proprie capacità
‖ E ora, a voi, vediamo cosa sapete fare, come ve la cavate
‖ Eccomi a voi, a vostra disposizione
‖ Veniamo, torniamo a voi, al vostro problema, a ciò che vi interessa
4 Preceduto dalla preposizione, si usa nei vari complementi indiretti: veniamo con v.; questo regalo è per v.; tra v. e me era seduto lui; si sono lamentati di v.
‖ Da voi, nel vostro paese, nella vostra città, nella vostra regione, a casa vostra: starà da v. per un mese; da v. tira sempre vento; da v. la gente è troppo fredda
B
come s.m.
Il pronome voi
‖
Dare del voi a qualcuno, rivolgerglisi usando il pronome
voi
‖
estens. Passare dal voi al tu, instaurare un rapporto di confidenza con qualcuno