debole
[dé-bo-le]
ant. o lett. debile
(pl. -li)
A
agg.
1 Che ha scarse energie fisiche, che non è forte: sono guarito ma sono ancora molto d.; sentirsi d. sulle gambe; essere di d. costituzione
‖ Che è poco resistente alla fatica
‖ Il sesso debole, quello femminile
‖ CON. forte, vigoroso
2 Poco solido, poco resistente: un edificio con le fondamenta deboli; una struttura d.
3 Fiacco, scarso: d. di vista, di udito, di cuore, di memoria; vista, udito, cuore, memoria d.
‖ Fioco, pallido, privo della normale intensità, potenza e sim.: un suono, una voce, una luce d.
4 fig. Che manca di forza morale, di autorità, di energia interiore: un carattere d.; è troppo d. con i prepotenti
‖ Essere debole in qualcosa, avere scarsa disposizione o preparazione: è d. in matematica
‖ La carne è debole, è soggetta alle tentazioni
‖ Punto, lato debole, quello in cui si rivelano le lacune, le mancanze di qualcuno o di qualcosa
‖ CON. risoluto
5 fig. Povero di efficacia, inconsistente: le tue argomentazioni sono molto deboli; un d. discorso di commiato
‖ Povero di valore artistico, di efficacia espressiva: il finale della commedia è d.; sono immagini assai deboli
6 FILOS Pensiero debole, concezione filosofica contemporanea secondo la quale la realtà può essere conosciuta e descritta solo nei suoi aspetti parziali e mutevoli
7 LING Di sillaba atona o con accento poco intenso
8 raro, ant. Storpio
B
s.m. (anche f. nel sign. 1)
1 Persona priva di forza fisica o morale, energia, potere e sim.: è un d.; opprimere i deboli
2 Argomento, disciplina in cui si è meno abili e preparati: il suo d. è il latino
‖ Predilezione, inclinazione: avere un d. per le donne, per il gioco
‖ dim. debolìno; debolùccio; debolétto