piazza
[piàz-za]
s.f.
1 Nella struttura di un centro abitato, spazio aperto di dimensioni variabili, circondato da edifici, in cui sboccano una o più strade, spesso centro della vita comunitaria della città, del paese, del quartiere: p. del Duomo era piena di gente; vado in p. a trovare gli amici; le piazze di Firenze
‖ Sulla pubblica piazza, in pubblico, davanti a tutti
‖ estens. Scendere in piazza, dare vita a una pubblica manifestazione di protesta collettiva
‖ fig. Mettere in piazza, divulgare
2 estens. Insieme delle persone che si radunano, si concentrano in una piazza: l'entusiasmo della p. era alle stelle
‖ fig. Insieme di persone scese in piazza per motivi politici, sociali e sim.: con il suo discorso incitò la p. alla rivolta; cercare il favore della p.
3 Spazio sgombro, libero
‖ Far piazza pulita, liberare da ogni ostacolo; fig. eliminare tutto ciò che arreca disturbo: farò p. pulita di queste carte; fece p. pulita di ogni opposizione
| scherz. Essere, restare in piazza, essere calvo
| Andare in piazza, perdere i capelli
4 estens. Mercato all'aperto
‖ Battere, fare una piazza, tenere mercato in una determinata località
‖ Conquistare la piazza, imporsi sul mercato
5 estens. Posto
‖ Letto a una piazza, singolo
‖ Letto a due piazze, matrimoniale
‖ Piazze d'onore, nella graduatoria di una competizione, il secondo e il terzo posto
6 COMM Località in cui si svolge un'attività economica, commerciale e sim.: la p. di Milano
‖ Assegno fuori piazza, che è stato emesso dalla banca di un'altra città
‖ fig. Rovinare la piazza a qualcuno, sparlarne o assumere iniziative che lo danneggiano
7 MIL Fortezza, piazzaforte: il comandante della p.
‖ Piazza d'armi, luogo fortificato usato dall'esercito come base d'appoggio o di rifornimento, oppure come terreno destinato alle esercitazioni
‖ dim. piazzétta; piazzettìna; → piazzòla
| (accr. piazzóne m.)