non
avv. (per eufonia può assumere la forma poet. nol davanti al pron. lo)
1 Si usa per negare o per escludere il concetto espresso dal verbo al quale è premesso: n. dubito di voi; prometto di n. dire nulla; n. voglio parlarne più
‖ Seguito da verbo all'infinito, serve a costruire l'imperativo negativo: n. muoverti; n. andarci; n. farlo
‖ Seguito da pron. atono o da particelle pronom. e avv.: n. lo dimenticherò mai; n. te lo dico; n. ci vado
‖ Rafforz. con affatto, mica, punto, niente affatto: n. voglio affatto andarmene; n. era punto bello; n. l'ho mica detto io!
‖ Con i pron. negativi nessuno, niente, nulla: n. vedo nessuno; n. sento nulla; n. capisco niente
‖ Rafforz. con un cavolo, un accidente, un fico secco: n. me ne importa un cavolo; n. sento un accidente
‖ Non c'è di che, in risposta a un ringraziamento o a una scusa
‖ Non che, non perché: n. che mi disturbi, ma preferisco non vederlo
‖ Se non, eccetto, fuorché: che altro potevo fare se n. fuggire?
‖ Un non so che, per indicare sensazione vaga, indefinita, di qualcosa: aveva un n. so che di misterioso
‖ fam. Che è, che non è, improvvisamente o senza una ragione: che è, che n. è, abbandonò il lavoro e partì
2 (premesso a un aggettivo, un sostantivo o un avverbio) Per creare una litote: è un problema n. semplice; n. pochi si sono dichiarati d'accordo con la nostra iniziativa; n. di rado mi telefona
3 Nella contrapposizione di due proposizioni: n. sarà bello, ma neppure brutto; n. sono verità, ma solo bugie; ci penseremo noi, n. voi
‖ Con ellissi del verbo: bello o n. bello, mi interessa; stanco o n. stanco, devi finire il lavoro
‖ Con valore disgiuntivo: voglia o n. voglia, dovrà farlo; venga o n. venga, io ci andrò
‖ non com. In posizione tonica, con ellissi del secondo termine: torni a casa o n.?
4 Si usa nelle interrogazioni dirette o indirette che presuppongono risposta affermativa: n. è forse lei quel tale che incontrai l'altro giorno?; n. ti pare giusto?; n. è vero, forse?; mi domandavo se n. fosse il caso di ribattere
5 Con valore di prefisso negativo davanti a s. per formare locc. sost.: i n. credenti; il n. intervento
6 Ripetuto, con valore afferm.: n. posso n. dirtelo; n. potevo n. andare
7 eufem. Per negare il concetto espresso da un s., un agg., un avv., senza che vi sia un verbo sottinteso: il nostro Don Abbondio, n. nobile, n. ricco Manzoni
‖ Non credente, chi, che non professa alcuna fede religiosa
‖ Non udente, sordo
‖ Non vedente, cieco
8 pleon. Dopo verbi che esprimono dubbio, sospetto, timore e sim.: e temo che n. sia già sì smarrito Dante; temo che n. riconoscano i miei meriti; dubitavano che n. se ne ricordasse
‖ In propos. comparative: è meno sciocco di quanto tu n. pensi; è assai più buono di quanto n. sembri
‖ In propos. temporali introdotte da finché, o anteposto ad appena: aspetta finché n. arriva; n. appena lo vide, gli andò incontro; lo farò n. appena potrò
‖ Dopo le locc. a meno che, salvo che, eccetto che e sim.: partirò solo, salvo che non voglia venire anche tu; cacciatelo fuori, a meno che n. si scusi
‖ Dopo le locc. mancare poco che, non poter fare a meno di e sim.: mancò poco che n. mi rompessi il collo; per poco n. cadeva; n. posso fare a meno di dirtelo
‖ In esclamazioni: le cose che n. ha detto!
‖ In men che non si dica, in un attimo, velocemente: si misero d'accordo in men che n. si dica
9 lett. Né (con valore enf. nelle numerazioni): perché n. pioggia, n. grandine, n. neve, / n. rugiada, n. brina più su cade Dante