candela
[can-dé-la]
s.f.
1 Cilindro di cera o altra sostanza attraversato nel senso della lunghezza da uno stoppino che si accende per illuminare: c. di cera, di sego, di stearina; accendere, spegnere la c.; lavorare, leggere al lume di c.
‖ Accendere una candela alla Madonna, a un santo, per chiedere una grazia o per grazia ricevuta
‖ fig. Accendere una candela a qualcuno, essergli molto grato
| Ridurre qualcuno alla candela, rovinarlo
| Essere alla candela, vicino alla morte
| Non valere la candela, non valere la pena
| Reggere, tenere la candela a qualcuno, essere presenti, volenti o nolenti, agli amoreggiamenti altrui
| Sembrare una candela, essere deperiti
| Struggersi come una candela, per malattia o tormentosa passione
‖ SIN. moccolo
2 pop. Il muco del naso: avere la c. al naso
3 AER Acrobazia aerea consistente nella discesa in picchiata verticale
4 EDIL Ciascuna delle travi di un'armatura, piantate verticalmente nel suolo e legate fra loro da travi orizzontali
5 FIS Unità di misura dell'intensità luminosa nel Sistema Internazionale: lampada da 10, da 60, da 100 candele
6 MECC Nei motori a scoppio, dispositivo cilindrico atto a produrre una scintilla elettrica che fa esplodere la miscela carburante nel cilindro: c. d'accensione
7 TECN Candela filtrante, tubo di materia porosa in cui si fa passare a pressione acqua o altro liquido da filtrare
‖ Candela romana, fuoco d'artificio a base di magnesio, a forma di cartoccio cilindrico
8 SPORT Posizione ginnica che consiste nell'appoggiare a terra il collo e le spalle, mantenendo il resto del corpo in verticale
‖ Tiro a candela, nel calcio, tiro molto alto in verticale
‖ (dim. → candelétta; candelìna; candelìno m.)
| (accr. candelóna; candelóne m.; → candelòtto m.)